GRAPHOLOGY
Il disegno espanso
a cura di Gian Marco Tosti e Davide W. Pairone
Per secoli il disegno è stato considerato nulla più che la fase embrionale del processo creativo, la “musica da camera” delle arti figurative. Graphology esplora al contrario l'interesse contemporaneo per il disegno come forma espressiva autonoma, sintonizzata sulla frammentarietà dei nostri tempi.
La mostra presenta quattro artisti italiani under 35 per i quali il disegno è il mezzo centrale del proprio lavoro. Le opere di Jacopo Casadei (Cesena, 1982), Leeza Hooper (Roma, 1980), Michael Rotondi (Bari, 1977) e Vito Stassi (Palermo, 1980) superano i tradizionali schemi dello schizzo, dello studio preparatorio, della matita su carta e aprono i confini del supporto cartaceo: inserti materici, collages, suggestioni pittoriche e street testimoniano l'espansione del disegno contemporaneo in direzioni molteplici.
Tradizione e innovazione, astratto e figurativo, pop e sperimentazione si uniscono per dare voce ad una nuova estetica del frammento.
“Graphology” inaugura il Progetto Disegno della Galleria Miomao a cura di Gian Marco Tosti. Il progetto ha lo scopo di portare in Umbria le dinamiche dell'arte contemporanea europea in linea con le più attuali tendenze estetiche e di mercato.
La mostra
Quando
5-30 giugno 2010
Vernissage
Sabato 5 giugno, ore 18,00
Dove
Galleria Miomao
via Podiani 19-21 (accanto al Museo di Palazzo della Penna)
Perugia
www.miomao.net
Orari di apertura
da martedì a sabato, ore 15-20
altri orari su appuntamento
Info e press
Cristina Maiocchi
info@miomao.net
In collaborazione con
NID. Nuovo Istituto Design
Via Savonarola, 72 - Perugia
www.nuovoistitutodesign.it
Sintesi, forma, manualità
Praticare il disegno, oggi come ieri, significa confrontarsi con questi tre punti per focalizzarli nel modesto ed infinito spazio di una pagina. Un foglio di carta che si espone nella sua fragilità e deve dire tutto in pochi istanti (sintesi), quelli impiegati dallo sguardo a percorrere gli snodi e le diagonali, le lievi increspature e soprattutto loro, i segni. Pochi, essenziali. Oppure sterminati, ossessivi, tendenti all'infinito. In pochi centimetri, un microcosmo che deve essere perfettamente autonomo e compiuto (forma). Infine il disegno deve portare con sé la traccia di un gesto (manualità), di un atto individuale che mira all'eterno ed all'universale. Segni, dunque, che devono resistere al tempo e agli sguardi, che devono imporsi alla memoria.
La serie di Jacopo Casadei si basa sull'equilibrio istinto/controllo, sull'alchimia dei materiali, sulla provvisorietà delle visioni. Un caos organizzato dove tutto è frammentario, dove cose e persone si confondono ma allo stesso tempo misteriosamente conquistano spessore; al secondo sguardo si stampano sulla retina, e quella che sembrava musica noise diventa un jazz rigoroso e organizzato su cui scivolano le improvvisazioni cromatiche ed i ritmi dei segni.
Leeza Hooper lavora come un meditativo calligrafo zen nel mezzo di una rissa ad un concerto punk. Che vada per accumulo o per sottrazione, che si nutra di prelievi pop, di espressionismo, di astrazione, poco importa. Contano solo gesto e struttura; ma mentre i maestri orientali cercavano la perfezione irripetibile, Hooper scarta, devia, differisce.e infine si adagia su tremende asimmetrie di luce e tenebra.
Michael Rotondi preleva, copia, cancella, compone. Strati su strati di memoria, frammenti di mondo asportati chirurgicamente e posizionati in un equilibrio delicato e rumoroso allo stesso tempo. Esercitando un dominio assoluto della pagina, Rotondi dispone gli elementi con sapienza a strutturare lo spazio, mentre il colore acido e le textures scalfiscono le superfici per guadagnare in profondità.
Dal fotorealismo alla visione nostalgica, il mondo di Vito Stassi si scioglie poeticamente nelle forme che l'olio crea sulla carta. Il punto di partenza è affidato a schegge di realtà: trasfigurate dal processo creativo che diventano costruzioni informali esposte in parte alla casualità. Il fascino sta così nella doppia lettura: istantanee o elaborazioni del dato oggettivo, le carte di Stassi mostrano la natura enigmatica dello sguardo e del pensiero.
Davide W. Pairone
martedì 1 giugno 2010
Graphology. Il disegno espanso
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento