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Roma, 13 aprile 2010 Comunicato Stampa
STORIE D’ARTE E di MISFATTI
Sei indagini sull'archeomafia raccontate a fumetti
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Dalla collaborazione tra Legambiente, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale,
l'Istituto Nazionale per la Grafica e sette autori di fumetti
nasce una mostra che racconta il lucroso business dei furti d’arte in Italia
Sei preziosi reperti recuperati, sei indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sei storie a fumetti realizzate da prestigiosi autori italiani.
Sarà un evento speciale quello dell’inedita mostra che il 21 aprile sarà inaugurata a Roma, nella Calcografia a Fontana di Trevi, sede dell’Istituto Nazionale per la Grafica, e che vedrà per la prima volta il fumetto nel tempio della grafica italiana.
Da un’idea di Legambiente, che da anni si occupa di monitorare, con il contributo delle Forze dell’Ordine, il traffico illecito di opere d’arte, nasce questo progetto mirato alla sensibilizzazione e informazione sul fenomeno delle Archeomafie, attraverso la promozione della Nona Arte, ovvero il Fumetto.
Prendendo spunto da sei Storie d’arte e di misfatti, ovvero sei indagini, relative a recuperi d’opere d’arte, compiute dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, sono stati realizzati altrettanti racconti a fumetti, sceneggiati da Silvano Mezzavilla e disegnati da Giancarlo Alessandrini, Sara Colaone, Marco Corona, Giuseppe Palumbo, Maurizio Ribichini, Fabio Visintin.
Nella Mostra, a cura di Paolo Barcucci con allestimenti di Cinzia Leone, l’arte del fumetto verrà affiancata alle arti tradizionali, rappresentate dalle sei opere recuperate dai Carabinieri, ovvero un reperto votivo d’era precristiana, un mosaico catacombale, un volume bodoniano, dipinti autentici e falsi d’autore.
I racconti che compongono Storie d’arte e di misfatti sono: L’Offerta (disegni di Sara Colaone), in cui un piccolo vaso, creato da un bimbo migliaia di anni fa, viene salvato dalla distruzione; Fiori finti (disegni di Maurizio Ribichini) ambientato a Porta Portese, tra oggetti di vero antiquariato e falsi dipinti di Giacomo Balla; Ex libris (disegni di Fabio Visintin), con protagonista un bibliofilo che alimenta il vizio del gioco rubando libri antichi; Reperti (disegni di Giancarlo Alessandrini) in cui è descritto il recupero di un mosaico romano del IV – III secolo; Colori nel buio (disegni di Marco Corona) che narra di un infermiere di un nosocomio romano, abile nel realizzare falsi di Mario Schifano; Una Sacra Famiglia (disegni di Giuseppe Palumbo) dove dipinti di anonimi pittori vengono attribuiti a grandi Maestri del passato, da critici d’arte collusi con la malavita, in modo di aumentarne immensamente il valore.
Archeomafia è la parola coniata da Legambiente all’inizio degli anni ’90 per definire l’attività illegale della criminalità organizzata nell’ambito dei beni culturali. Nel solo 2009 i furti d’arte in Italia sono stati 882 per 13.224 oggetti trafugati. 1.264 sono state le persone indagate di cui 44 quelle arrestate. Grazie all’attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono stati recuperati 55.584 reperti archeologici, provenienti da scavi clandestini, e 19.043 oggetti d’arte rubati.
Il libro pubblicato per l’occasione per i tipi di Francesco Coniglio Editore è a cura di Paolo Barcucci con testi di Silvano Mezzavilla, Paolo Barcucci e Alessandro Ruggieri.
Ufficio stampa Legambiente: Milena Dominici 06.86268376/53/99 m.dominici@legambiente.it
Serena Di Natali 347.4166793 s.dinatali@legambiente.it
Ufficio stampa ING: Marcella Ghio 06 69980238- 3356821996 mghio@beniculturali.it
Informazioni utili:
Sede: Roma – Istituto nazionale per la Grafica – Calcografia Via della Stamperia 6
Date: 21 aprile – 16 maggio
orario: 10,00 – 19,00,
chiuso: 1 maggio e i lunedì
Ingresso: gratuito
STORIE D’ARTE E DI MISFATTI
sei indagini sull’ Archeomafia dei “Carabinieri dell’Arte”
raccontate a fumetti per Legambiente
PROGETTO a cura di Legambiente in collaborazione con il Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e l’Istituto Nazionale per la Grafica.
La mostra è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
La lotta all’Archeomafia
Tutelare l'ambiente significa salvaguardare non solo il patrimonio naturale, ma anche la storia e la cultura dell'uomo. Tele, sculture, monete, vasellame, reperti archeologici, tanto per fare degli esempi, rappresentano il più grande tesoro di un popolo, la migliore testimonianza dell'apporto e dell'evoluzione del sapere che si è accumulato nel corso dei secoli. Un patrimonio, purtroppo aggredito ogni anno da vere e proprie holding criminali, anche di tipo mafioso, dotate di mezzi e risorse in grado di fare razzie dei migliori pezzi. Quello dell'archeomafia, come l'ha ribattezzata Legambiente, è un fenomeno che consente di accumulare cifre impressionanti, complice a volte, anche la relativa facilità di sottrazione di reperti ed opere d'arte. Le vittime preferite sono infatti le migliaia di chiese sparse nel territorio, ma anche i musei e le collezioni private o di enti pubblici e i siti archeologici spesso poco presidiati o mal custoditi. La pratica dell'archeomafia si salda inoltre ai circuiti del riciclaggio di denaro sporco, consentendo ottimi investimenti per la criminalità organizzata. L'archeomafia, lo smaltimento illecito dei rifiuti, il ciclo del cemento abusivo, il racket degli animali e l'agromafia sono le principali attività dell'ecomafia.
Le ragioni del progetto
Dopo il successo del progetto editoriale Verdenero, che ha visto coinvolti molti noti scrittori nel raccontare le illegalità nel ciclo dei rifiuti, del cemento o nel racket degli animali, Legambiente si è proposta di sensibilizzare i cittadini anche sull’ampiezza delle minacce al patrimonio artistico italiano, utilizzando il linguaggio dei fumetti che basa la sua efficacia sulla suggestiva fusione di immagini e di parole.
Ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, protagonisti di una costante attività finalizzata a contrastare illeciti traffici d’opere d’arte, che ci hanno fornito i resoconti di alcune indagini relative a furti, falsificazioni, trafugamenti operati sia dalla criminalità organizzata sia da gente comune. A trarre spunto da queste vicende reali per creare sceneggiature e illustrazioni sono stati chiamati nomi prestigiosi della scena fumettistica italiana ovvero i disegnatori Giancarlo Alessandrini, Sara Colaone, Marco Corona, Giuseppe Palumbo, Maurizio Ribichini, Fabio Visintin e lo sceneggiatore Silvano Mezzavilla.
L’esposizione avrà la particolarità di presentare oltre alle quarantotto tavole a vignette, anche le opere d’arte (un reperto votivo d’era precristiana, un mosaico catacombale, un antico volume bodoniano, vari dipinti falsi e autentici) recuperate grazie all’attività investigativa dei “Carabinieri dell’Arte” e ispiratrici dei fumetti stessi. Il progetto vuole rivolgersi non solo ad un pubblico adulto, ma anche ai giovani, e in particolare agli studenti, dal momento che l’immediatezza dell’immagine può incuriosire anche visitatori più distratti. La mostra avrà, inoltre, un grande valore simbolico: per la prima volta nella sua storia centenaria, l’arte del fumetto viene ospitata dall’Istituto Nazionale per la Grafica.
L’esposizione comprende:
l’opera d’arte stessa
1 pannello con descrizione dell’evento criminoso relativo all’opera d’arte
1 breve scheda biografica dell’autore delle illustrazioni
8 tavole del racconto a fumetti, incorniciate singolarmente.
Le sei indagini dei Carabinieri del TPC con sintesi del fumetto
Nome indagine in codice: PORTA PORTESE – DIPINTI FALSI di MARIO SCHIFANO
Nell’ottobre del 2008, a Roma, durante un controllo presso il mercato di Porta Portese, i carabinieri della Sezione Falsificazione e arte contemporanea del Comando TPC posero sotto sequestro numerosi dipinti attribuiti al maestro Mario Schifano in quanto insospettiti dal prezzo di vendita, eccessivamente inferiore a quello di mercato. I controlli sull’autenticità delle opere, effettuati con l’ausilio di noti esperti d’arte, ne sancirono la falsità, nonostante l’eccellente tecnica pittorica, molto vicina a quella originaria. Subito dopo gli accertamenti tecnici, le attività investigative consentirono di risalire al falsario. Si scoprì che l’autore non era un artista o una persona inserita nel mondo dell’arte, ma un infermiere di un ospedale romano, che per arrotondare lo stipendio realizzava i dipinti nella camera mortuaria in cui lavorava.
Titolo del fumetto: COLORI NEL BUIO
Nel grigiore asettico dell’obitorio, l’infermiere è solo davanti al cadavere. E, con i pennelli, sembra volerne riprodurre le fattezze o fissare sulla tela il silenzio della morte. In realtà inonda di colori smaglianti la propria giornata, copiando i gesti e la tavolozza di un grande artista. L’annuncio dell’arrivo dei carabinieri nella sua abitazione dissolve la sua illusione.
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Nome indagine in codice: OPERAZIONE-SATRICUMRAZION
I militari della Sezione Archeologia del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nel dicembre 2008, riscontrarono un notevole quantitativo di reperti di natura archeologica, in cumuli di terreno ricavato dalla pulizia del fondale del Laghetto del Monsignore, a Campoverde di Aprilia (LT). L’area venne sequestrata al fine di consentire alla Soprintendenza lo studio del territorio e il recupero di moltissimi oggetti ancora in situ. Vista la tipologia dei reperti, si ritenne che il laghetto custodisse sul fondale un’importantissima stipe votiva, probabilmente pertinente a un santuario assolutamente sconosciuto al mondo scientifico. Nell’imminenza, fu sentito il fattore, il quale riferì di possedere, nella sua abitazione, solo un modesto quantitativo di frammenti. I carabinieri, non ritenendo veritiere le dichiarazioni dell’uomo, eseguirono una perquisizione domiciliare, conclusasi con il rinvenimento e il sequestro di 500 reperti integri.
Titolo del fumetto: L’OFFERTA
Nell'agro pontino migliaia di anni fa. Un nonno e un bambino raccolgono argilla dal fondo di uno stagno. Da molti segni, nell’acqua e nell’aria, il vecchio ritiene che quello sia il giorno giusto per insegnare al nipote l’arte della terracotta. Così il bimbo realizza un vaso che verrà offerto in dono agli dei. Il vaso, molti secoli dopo, emergerà durante uno scavo e verrà salvato dai carabinieri prima di essere abusivamente venduto.
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Nome indagine in codice: OPERAZIONE “BIBLIOTECA ANGELICA”
Nel 2007, i carabinieri della Sezione Antiquariato del Comando TPC recuperarono presso antiquari romani un numero ingente di libri antichi di origine furtiva. Il venditore era una persona di alto livello culturale, che per soddisfare la propria passione per il gioco d’azzardo si dedicava al furto con destrezza, presso Istituti e Biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche, di opere librarie che poi rivendeva a commercianti e collezionisti. Pochi mesi prima dell’arresto, il soggetto aveva rivolto la sua attenzione alla prestigiosa “Biblioteca Angelica” di Roma, custode di importantissime testimonianze librarie. Impossibilitato a perpetrare sottrazioni dalla sala di lettura, per la presenza di telecamere e per la vigilanza del personale, approfittava dell’allestimento di una mostra per accedere in depositi non aperti al pubblico e trafugare molti testi antichi, due dei quali recuperati dai carabinieri prima che venissero dispersi. Il bene di maggior valore era il volume Dominici Cyrilli – Medicinae doctoris, stampato a Parma nel 1796 per i tipi bodoniani, costituito da venti pagine di testo e da tavole di incisioni colorate a mano.
Titolo del fumetto: EX LIBRIS
Da bambino, il protagonista fantasticava, sfogliando i libri dell’immensa libreria paterna; da adulto la conoscenza, accumulata negli anni, dei volumi antichi lo fa diventare un autorevole bibliofilo. Ma l’ingresso in un casinò francese, gli spalanca le porte di una nuova passione: il gioco. Bisognoso di denaro per soddisfare l’insaziabile passione, finirà per vendere tutti i testi della ricca biblioteca di famiglia e, poi, a trafugare pezzi di alto valore da biblioteche comunali e religiose. Soltanto il suo arresto porrà fine ad una attività criminale che ha provocato danni enormi al patrimonio bibliografico italiano.
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Nome indagine in codice: OPERAZIONE DOMITILLA
I carabinieri della sezione Archeologia del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che svolgono sistematici controlli sui siti internet in cui si vendono oggetti d’arte, hanno scoperto che in uno di questi era messo all’asta un mosaico del IV secolo d.C. proveniente dalle catacombe di Santa Domitilla in Roma. L’inserzionista dell’annuncio venne identificato come persona precedentemente denunciata per la costruzione abusiva di una piscina in un’area sovrastante le catacombe. Pertanto, al fine di evitare che il mosaico andasse disperso, fu richiesta all’autorità giudiziaria l’emissione di un decreto di perquisizione domiciliare a carico del soggetto. Le indagini portarono, oltre al recupero del prezioso reperto, anche al rinvenimento di diverse terrecotte antiche, tra cui un oinochoe e due coppe in bucchero risalenti al VI secolo a. C.
Titolo del fumetto: REPERTI
A bordo di un elicottero dell’Arma, un maresciallo dei Carabinieri racconta al collega che pilota il velivolo un’indagine che portò alla denuncia del padrone della villa sull’Appia antica che in quel momento stanno sorvolando. L’uomo aveva tentato di vendere su un sito di aste on-line un mosaico paleocristiano proveniente da una cripta catacombale, danneggiata durante i lavori per la costruzione, nel parco, di una piscina abusiva.
Quando il maresciallo si presentò alla sua porta, l’uomo fingendo di non sapere che i beni archeologici appartenessero allo Stato, non solo ammise il fatto, ma addirittura proclamò, con arroganza, il suo diritto a vendere il mosaico in quanto recuperato su un terreno di sua proprietà.
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Nome indagine in codice: CASA D’ASTE – olio su tela “Zinnie” firmato Ballafutur
Il sequestro, effettuato presso una casa d’aste della capitale, di un falso Balfiore- Zinnie (opera realizzata da Giacomo Balla nel 1927), permise ai carabinieri del Comando TPC di risalire al ricettatore e alla tecnica utilizzata per la truffa. L’attività criminosa era iniziata nel 2000 quando il ricettatore commissionava la copia ad un abile falsario, per poi venderla a un collezionista romano, ad un prezzo molto inferiore a quello di mercato a causa di “impellenti necessità economiche”. Quando il collezionista, accortosi della falsità dell’opera, pretese di essere rimborsato, il truffatore, giurando sulla propria buona fede, lo risarcì con dipinti, poi risultati anch’essi falsi, e con assegni a vuoto. Tornato in possesso del Balfiore-Zinnie, il truffatore lasciava Roma e ripeteva la stessa operazione nel veronese e nel fiorentino.
Titolo del fumetto: FIORI FINTI
Porta Portese, domenica mattina. Nel caotico mercatino, un maresciallo accompagna un giovane brigadiere – appena entrato a far parte del comando TPC, nella sezione “falsi e arte contemporanea” – con l’obiettivo di mostrare un aspetto del loro lavoro: ispezionare i luoghi dove non è raro che opere d’arte vengano ricettate. Passano tra i banchi del caotico mercatino, in cui i movimenti dei visitatori ricordano vorticosi immagini futuriste, poi giungono alla sede del Comando, sita a poche centinaia di metri. Qui, il maresciallo prosegue il proprio ruolo di mentore, introducendo il collega al caveau ricco di opere d’arte sequestrate (e in attesa di essere riconsegnate ai relativi proprietari) e ai sotterranei, dove sono depositati moltissimi oggetti (dai vasi etruschi a moderni dipinti) spacciati per veri e come tali venduti. Compito dei Carabinieri, rispetto a queste riproduzioni, è quello di distruggerle.
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Nome indagine in codice: LUCA GIORDANO
Indagini, iniziate a maggio del 2005, hanno determinato gli arresti di un “finto nobile” a capo di una organizzazione operante nella commercializzazione di dipinti contraffatti. La banda reperiva quadri di pittori minori o sconosciuti e commissionava copie di opere d’arte che sedicenti esperti, loro complici, attribuivano, con documenti apparentemente ineccepibili, a grandi artisti del passato. In particolare, il quadro intitolato Sacra Famiglia, falsamente attribuito a Luca Giordano, è stato rinvenuto nell’abitazione di un pregiudicato capitolino, insieme ad un falso Caravaggio; i quadri venivano utilizzati come mezzo di scambio per l’acquisto di armi e di droga. Nel corso dell’operazione, inoltre, venivano sequestrati 175 dipinti di cui 122 risultati falsi.
Titolo del fumetto: UNA SACRA FAMIGLIA
Verso la fine dell’ottocento. Gli abitanti di un borgo dell’Appennino aspettano con ansia il ritorno del parroco andato in città a prendere un quadro, commissionato ad un pittore locale, raffigurante la Sacra Famiglia. Un secolo dopo, ai giorni nostri, quel dipinto è nell’abitazione di un malavitoso. Grazie all’expertise di un critico d’arte compiacente, quel dipinto risulterà opera di un grande artista, aumentando, in questa maniera, enormemente il proprio valore. Ma irrompono i carabinieri e il delinquente finisce ammanettato. Ne segue una conferenza organizzata da Legambiente e dal comando dei carabinieri TPC in cui viene spiegato come le organizzazioni criminali traggono enormi profitti da opere d’arte rubate o falsificate, utilizzandole, addirittura, per pagare partite di droga.
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