venerdì 21 novembre 2008

Mondi fantastici. Mostra collettiva di autori cremonesi di fumetti

“MONDI FANTASTICI”
MOSTRA COLLETTIVA DI AUTORI
CREMONESI DI FUMETTI

A Cremona dall'8 al 30 novembre 2008
presso Bohèmien – Cafè Letterario in via Palestro, 3
Orari di apertura
Da mercoledì a sabato dalle 7.00 alle 21.00
Martedì: dalle 7 alle 14.30 - Domenica: dalle 16.00 alle 22.00
Chiuso il lunedì
INGRESSO LIBERO

In mostra tavole originali, schizzi preparatori e matite degli autori cremonesi Alessandro
Fusari, Francesca Follini e Marco Morandi, pubblicati dal Centro Fumetto “A.Pazienza”
nella Collezione 100% Schizzo. Esposta anche l'autrice toscana Maria Cancellieri, che ha
collaborato con Marco Morandi.

Incontro e aperitivo con gli autori domenica 23 novembre
2008 dalle 18 presso il Cafè Letterario.

PER INFORMAZIONI:
– Centro Fumetto “Andrea Pazienza”
Piazza Giovanni XXIII, 1 - 26100 Cremona
tel. e fax 0372-22207 - centrofumetto.apaz@e-cremona.it - www.cfapaz.org
– Bohèmien – Cafè Letterario
via Palestro 3, 26100 Cremona
tel. 338-7735715


A SEGUIRE, LE SCHEDE DI PRESENTAZIONE DEI TRE VOLUMI DA CUI Ế TRATTO
IL MATERIALE IN ESPOSIZIONE.

I. SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME DELLA COLLEZIONE 100% SCHIZZO
N.3 - “GELATINEIDE” di Alessandro Fusari
Il secondo capitolo della saga creata da Alessandro Fusari
Dopo 3 anni di preparazione e intenso lavoro, Alessandro Fusari torna alla ribalta con un nuovo, spettacolare capitolo delle avventure di Randolph Reed, il protagonista di Gaudeamus Igitur, stavolta alle prese con epiche battaglie denebiane e striscianti manovre politiche dietro le quinte per la conquista della galassia.
DATI TECNICI
Caratteristiche: brossurato, 56 pagine a colori, più copertina a colori con alette patinata opaca
Formato: 17X26 cm
Prezzo: 10,00 €
Prefazione di ANTONIO SERRA e STEFANO GUERESCHI
Supervisione di Michele Ginevra
Edizione a cura del CENTRO FUMETTO "ANDREA PAZIENZA"
NOVEMBRE 2008
E il contrastato rapporto tra potere o strapotere della tecnica e umanità (inserendo in questa categoria anche le creature aliene, che essendo emanazione della nostra creatività non possono che essere, ahinoi, in qualche modo “umane”) è sempre stato uno dei temi privilegiati della fantascienza. Ecco quindi che fin da subito, scorrendo le tavole di “Gelatineide”, non solo mi sono trovato coinvolto dalla storia,ma soprattutto da un’altra avventura che emergeva con forza: quella dell’evoluzione umana e professionale dell’autore.
(dalla prefazione di Antonio Serra)

INTERVISTA ALL'AUTORE
CFAPAZ: Sono passati tre anni dal primo capitolo. Ancora di più da "Dinamiche di gruppo", in cui compaiono per la prima volta i tuoi personaggi. Cosa ti ha spinto a sviluppare questa idea e a farne una miniserie?
AF: Il primo spunto è dato dalla mia passione per la fantascienza. Quando ho scritto “Dinamiche di gruppo”, però, non pensavo ad un seguito: era una storia di sole cinque pagine, nata durante il corso di fumetto con Frezzato, che poi ho presentato al concorso per esordienti di Cremona. Alla fine il protagonista perde gambe e braccia, davvero non pensavo a sviluppi futuri. La storia si piazzò al secondo posto del concorso, in giuria c’era Casertano, che mi fece i complimenti, e in seguito il Centro Fumetto mi offrì la possibilità di pubblicare una storia più ampia, la futura “Gaudeamus igitur”, prendendo spunto proprio da “Dinamiche di gruppo”. Fu lì che affrontai in modo “strutturale” il problema di un seguito. Optai per una storia con qualche riferimento autobiografico, disseminando qua e là vari spunti da sviluppare in un eventuale secondo episodio.
Scrivere “Gelatineide” non è stato difficile: si è trattato di riprendere quegli spunti e di ampliare la vicenda di Randolph, il protagonista, passando da un ambito personale ad un contesto… galattico!
Riferimenti come l’ultimo ciclo di Star Wars sono per me imprescindibili, dunque la trilogia era quasi d’obbligo.
E nel prossimo episodio, al quale per ora ho dato il titolo provvisorio di “Ius Primus” (Brodo primordiale), ci saranno alcune sorprese.
CFAPAZ: Le tue tavole mostrano un complesso lavoro grafico. Raccontaci un po' di backstage...
AF: Il nodo è l’integrazione fra disegni a mano e render di modelli tridimensionali sviluppati preventivamente, con il fondamentale aiuto di alcuni amici (Emiliano Guarneri, Luca Miragoli e Tullio Zanibelli). In pratica, disegnato lo storyboard e gli studi preliminari, si realizzano tutti i modelli tridimensionali degli ambienti e dei mezzi tecnologici che compariranno nella storia, grazie ad un CAD tridimensionale (Softimage XSI 4.2). È un’operazione lunga, faticosa ma
importante, perché permette poi di disporre di modelli dettagliati, che si possono inquadrare da qualunque prospettiva, creando immagini d’impatto.
L’inquadratura è in genere quella definita nello storyboard, anche se sono possibili varianti dettate dalla suggestione delle forme del modello, esplorabile sotto ogni angolatura. Si scelgono quindi le dimensioni della vignetta, l’inquadratura, la posizione delle luci ed il peso delle linee di contorno. Anche questa è una fase delicata, che richiede parecchie prove.
Sulla base dei parametri scelti, il CAD 3D genera questi render degli sfondi e dei mezzi, che vanno poi sovrapposti su vari livelli (livello con il solo contorno al tratto, livello con la colorazione in scala di grigi/seppia, sporcature, effetto profondità.).
A questo punto, studio in dettaglio la posa del personaggio, in rapporto allo sfondo appena creato, ponendo la massima attenzione alla coerenza prospettica e alle proporzioni relative. Naturalmente mi baso sempre sulla traccia dello storyborad. Lavoro con i lucidi ed il tavolo luminoso, disegnando i personaggi prima a matita e poi ripassandoli, sempre su lucido, con pennarelli chinati di varia dimensione. In questa fase, il computer è bandito.
Quindi, acquisisco i disegni con lo scanner, a 300 dpi.
Inizia poi la fase di integrazione dei disegni e dei render e la successiva colorazione al computer. Utilizzo Corel Photopaint 12 ed una tavoletta Wacom A6 “Wide”. Creo diversi livelli di colorazione: quello con i colori piatti in scala Pantone, con grigi caldi e freddi, quello con le ombre, quello con le sporcature, quello con i colpi di luce; ci sono poi, naturalmente i livelli dei render 3D e quello con il disegno ripassato e posizionato sullo sfondo.
Le proporzioni di ogni vignetta sono relative a un foglio A3 (meglio non lesinare con la risoluzione dei particolari!).
Questa procedura, con poche varianti, si ripete per tutte le vignette di ciascuna delle 48 pagine.
Ottenuta la pagina completa, passo al lettering, con CorelDraw 12 e la tavoletta. Ho preventivamente scritto e corretto tutti i testi, quindi basta creare l’area bianca della forma desiderata, “cliccare” al suo interno ed “incollare” il testo appena copiato. Stando attenti che la grafica complessiva sia ben leggibile e corretta…
Un modo non tradizionale di fare fumetti, in cui il vantaggio è quello di avere quasi tutto sotto controllo e un livello di dettaglio molto elevato. Realizzare una pagina completa richiede mediamente 16 ore.
CFAPAZ: Il tuo stile è cambiato. In particolare trovo molto azzeccata la costruzione delle tavole, da vero fumettista. A quali modelli fai riferimento?
AF: Più di dieci anni fa vidi Silver Surfer, in bianco e nero, disegnato da Castellini. Fu uno shock. Come si potevano disegnare tanti dettagli e ottenere un simile “impatto” visivo? Poi conobbi Massimiliano Frezzato, con il suo magistrale uso del colore e la sua freschezza espressiva. Ho sempre cercato una sintesi tra questi estremi, passando per De Angelis, Chichoni, Gimenez, Otomo ed altri. Ero ormai verso la fine di “Gelatineide” quando ho scoperto Joshua Middleton, con il suo tratto elegante e definito e le sue inquadrature “filmiche”. Ecco, penso che quest’ultimo sia un modello a cui tendere per me!
CFAPAZ: Come ti sembra il panorama della fantascienza a fumetti? Pensi di poter trovare un tuo spazio?
AF: Ehm… Passiamo alla domanda successiva.
Da due anni ho aperto un blog, http://www.gelatineide.blogspot.com/, nella speranza di avere un confronto con qualche appassionato o lettore. A giudicare dalla quantità di commenti che ho avuto, la fuori c’è un deserto postatomico.
Questo mi ha fatto riflettere.
Il tipo di fantascienza che racconto è per certi aspetti “classico” (astronavi, alieni, guerre galattiche…), per altri aspetti ironico o paradossale (con un paragone azzardato, mi vengono in mente Douglas Adams e la sua “Guida galattica per gli autostoppisti”). È un equilibrio che trovo naturale, ma che non sempre risulta ben accetto. Una considerazione che esprimeva anche Antonio Serra nella sua prefazione a “Gaudeamus igitur”.
Posso solo dire che, per la prima volta nella mia vicenda di “fumettista”, sono personalmente soddisfatto del lavoro che ho svolto con Gelatineide. Spero nei lettori che vorranno “provare” questo mio strano cocktail di fantascienza e di ironia!
CFAPAZ: Tu hai già un buon lavoro... Perché ti sei messo a fare fumetti? Che aspettative hai per il futuro?
AF: È la vecchia metafora del sogno chiuso nel cassetto: il mio era così pieno che non si chiudeva più e i sogni sono scappati fuori.
Il mondo del fumetto a livello professionale è estremamente selettivo, c’è una grande offerta di fumettisti e una domanda relativamente piccola. Amo disegnare e raccontare storie, mi piacerebbe farlo professionalmente se ne avessi l’occasione.
Intanto, non posso che ringraziare il Centro Fumetto per il sostegno e le opportunità che mi ha offerto in questi anni, sperando che la collaborazione continui. È una fortuna che a Cremona esista una realtà come quella!
Ci sono casi eclatanti di ingegneri che sono diventati fumettisti a tempo pieno (Vittorio Giardino, per esempio). Il mio lavoro da ingegnere comunque mi piace, desidero conciliare la passione per il fumetto con la mia attività. L’impegno e la determinazione non mi mancano.


II. SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME DELLA COLLEZIONE 100% SCHIZZO
N.4 - “LE SPIRE DELL'YDRA” di Francesca Follini
Avevamo lasciato la protagonista, Omega 035B, sola e disperata, mentre andava incontro al suo inesorabile destino di vittima predestinata delle Ombre. Non poteva esserci esito diverso, dopo che Omega aveva rivelato al mondo, tramite un video, le reali attività della Ydra Corporation, che creava esseri umani artificiali da utilizzare per il ricambio di organi. Ma Omega, come i suoi sventurati compagni, si ritiene una persona come le altre.
In questo secondo capitolo, la ritroviamo prigioniera dell'Ydra, impegnata nel farle ritrattare la confessione che aveva sconvolto l'opinione pubblica. E le tecniche utilizzate sono violente, raffinate e perverse. Riuscirà Omega a rimanere salda nonostente le crudeli illusioni a cui sarà sottoposta?

DATI TECNICI
Caratteristiche: brossurato, 88 pagine a colori, più copertina a colori con alette patinata opaca
Formato: 17X26 cm
Prezzo: 12,00 €
Prefazione di LUCA ENOCH e MARIA VALENTINA COMELLINI
Supervisione di Michele Ginevra
Edizione a cura del CENTRO FUMETTO "ANDREA PAZIENZA"
NOVEMBRE 2008
La storia di Francesca ha tutti gli elementi per piacermi: protagonisti giovani e irrequieti, multinazionali cattive cattive con una facciata di perbenismo che nasconde ignobili efferatezze, il ruolo equivoco dei media e la loro capacità di pilotare i sentimenti delle masse, esseri alieni dotati di poteri letali con una spiccata propensione a usarli contro innocenti indifesi. Ma non sono solo i temi affrontati nella storia a farmi sentire affine all’autrice; è fin troppo chiaro che Francesca, giunta qui al suo secondo parto narrativo, soffre della stessa malattia che mi ha accompagnato sin dall’infanzia: la Sindrome del Narratore, ovvero quell’impulso incontrollabile che ti spinge a raccontare storie.
(dalla prefazione di Luca Enoch)

INTERVISTA ALL'AUTRICE
CFAPAZ: Dopo due anni arriva il secondo capitolo di Progetto Uranus. Che effetto ti fa sapere che ci sono lettori che già fremono per leggere il seguito?
FF: Che effetto mi fa? Direi che mi rende davvero felice ed orgogliosa! Vuol dire che nonostante col primo volume fossi un'esordiente totale, nonostante l'uscita del malefico film fotocopia poco prima del mio volumetto... nonostante tutto, sono riuscita nell'intento di coinvolgere positivamente i lettori, e questo è quanto di meglio potessi chiedere.
CFAPAZ: Quali novità hai portato in questo secondo libro?
FF: Ho cercato di migliorare certi aspetti del mio disegno e del colore, soprattutto. E anche di arricchire i ritmi della narrazione. Il primo volume doveva spiegare tante cose: introdurre i personaggi, il loro mondo,cause ed effetti della vicenda vera e propria...in questo episodio ho potuto gestire meglio gli eventi, focalizzare l'attenzione su dinamiche un po' più sottili.
Spero di essere riuscita a dimostrare che mi sento cresciuta artisticamente.
CFAPAZ: Come prevedi di proseguire questa saga nel terzo e ultimo capitolo?
FF: Per il momento ho un'idea abbastanza generale di quello che accadrà. Come per la creazione del secondo episodio, in principio ci sono più che altro spunti, sensazioni da decifrare...però posso anticipare che c'è tanta voglia di concludere questa storia nel modo più spettacolare possibile. Ci ri-aggiorniamo presto...
CFAPAZ: Sei una delle autrici più giovani che abbiamo pubblicato. Eppure ci conosciamo ormai da molti anni. Ti senti di fare un bilancio provvisorio del tuo percorso?
FF: Ho 24 anni e fin da bambina ho sempre sentito forte in me l'esigenza di disegnare da un lato e raccontare dall'altro. Il fumetto è stato un approdo spontaneo, come linguaggio. Ho cercato di imparare le tecniche per affinare questo mio slancio innato, negli anni ci ho dedicato tanto tempo e passione, cercando di dare sempre il meglio che ho potuto. Ho ancora tanto da imparare e margini di miglioramento a cui puntare, ma posso dire che fino ad ora sono soddisfatta di come ho lavorato, e molto orgogliosa dei risultati ottenuti.
CFAPAZ: Ti vedi quindi proprio come fumettista? Pensi di trovare spazio in un settore così particolare come il mondo del fumetto italiano?
FF: Non mi auto-proclamo Fumettista arrivata nè ho l'arroganza di collocarmi da sola nel mondo del fumetto italiano. Non sono nessuno per farlo. Posso dire che mi vedo come un'autrice che ama raccontare le sue storie a fumetti, questo sì, e finchè ci sarà qualcuno che le leggerà mi sentirò stimolata a continuare e a migliorarmi. Se arriveranno riconoscimenti più "ufficiali" ben venga, quelli che ci sono stati fino ad ora sono lusinghieri ed incoraggianti, ma certo non devo essere io ad affibbiarmene a priori.



III. SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME DELLA COLLEZIONE 100%
SCHIZZO N.5 - “GAKI” di Marco Morandi – M.Cancellieri
DATI TECNICI
Caratteristiche: brossurato, 52 pagine (42 in b/n + 10 di gallery a colori), più copertina a colori con alette, patinata opaca
Formato: 17X26 cm
Prezzo: 8,00 €
Prefazione di FEDERICO MEMOLA, MARCO COTTARELLI, DAVIDE CASTELLAZZI
Supervisione di Michele Ginevra
Edizione a cura del CENTRO FUMETTO "ANDREA PAZIENZA"
NOVEMBRE 2008
(...) non è un momento felice per il fumetto, quello in cui viviamo, e trovare un editore disposto a investire (parola che fa venire l'orticaria alla molti editori) non tanto il tempo, quanto il denaro nel progetto di un giovane autore, per quanto valido, è decisamente difficile. Nonostante ciò, Marco non si è mai arreso, né ha perso la sua giovialità: allegro e imperterrito erano i due aggettivi che più gli si addicevano.
Quest'albo che stringete fra le mani costituisce dunque una grande vittoria. Per Marco, che finalmente ha la possibilità di mostrare al pubblico di cos'é capace (e a me quanto é maturato dai quando l'ho conosciuto), ma anche per il Centro "Andrea Pazienza", che riesce a dare molti ragazzi come Marco la possibilità di esprimere il loro talento e segnalare la loro presenza a lettori ed editori. E meriterebbe sostegno solo per questo.
(dalla prefazione di Federico Memola)

INTERVISTA AGLI AUTORI
CFAPAZ: Come sapete, ci tenevamo molto a pubblicarvi. Ora il primo libro di Gaki è una realtà. Come valutate questa esperienza con un editore non professionista, com'è il Cfapaz?
MM&MC: Senza dubbio positiva, certo si può e si deve migliorare assieme il rapporto per quanto riguarda il metodo di lavoro, ma di certo ci siamo trovati bene!
Anche perchè su quest'albo ci è stato dato modo di lavorare in totale libertà, o quasi, raccontando la nostra storia senza metter mano più di tanto su quello che volevamo fare.
CFAPAZ: Raccontateci come avete impostato questa saga e come intendete articolarla nei tre libri previsti.
MM&MC: La saga di Gaki dal titolo Cacciatori di Vento sarà divisa in 3 albi simili.
Contrariamente alle altre due minisere proposte dal Centro Fumetto all’interno della collana “Collezione 100% Schizzo”, ovvero Progetto Uranus e Randolph Reed, gli albi di Gaki non raccontano storie in qualche modo autoconclusive bensì sono un’unica storia divisa in tre atti.
Nel primo numero si vedranno gli eventi che danno inizio alla vicenda, nel secondo il pieno svolgimento, il terzo racconterà il finale di Cacciatori di Vento.
Di certo il contesto in cui abbiamo inserito i nostri personaggi, quello del fantastico nel Giappone antico, offre talmente tanti spunti che le idee vengono fuori da sole…
C’è un mondo realmente esistito, c’è una principessa dal nome Hitaka realmente esistita, ci sono riferimenti a cose o persone realmente esistite… e poi c’è tutto quell’irreale che trasforma la storia in leggenda.
Ovviamente rivisitato a modo nostro!
Le cose da dire sarebbero tante, vorremmo addentrarci di più nella trama, ma non vogliamo rischiare di rovinare il colpo di scena già presente alla fine di questo primo numero. Quindi magari, se siete interessati, ci ridiamo appuntamento per altre due considerazioni ad albo uscito.
CFAPAZ: Pur non avendo lo stesso stile, entrambi fate evidentemente riferimento a modelli grafici orientali. Come avete maturato questa scelta?
MM: mi sono sempre piaciuti sia i Manga che i Comics Americani, autori come Tsukasa Hojo, Masashi Kishimoto, J. Scott Campbell, Jim Lee e chi ne ha più ne metta mi hanno influenzato molto, specialmente gli ultimi due citati. Ho ammirato e guardato molto (pure copiando :P) i loro lavori mentre cercavo di imparare. Poi però ho capito che c’è un momento in cui si sente il bisogno di dire qualcosa, un momento in cui si cresce, e tutto questo ti porta a trovare un modo tutto tuo per esprimersi, e con Gaki credo di aver avuto il modo di poter iniziare a farlo. Di certo è solo un buon inizio, ma per ora ne sono soddisfatto… vedremo tra qualche anno!
MC: sinceramente non so quanto sia ‘evidente’ questo riferimento a modelli grafici orientali nel mio caso… Delle opere Giapponesi a livello visivo apprezzo l’utilizzo sapiente del retino e (solo in certi casi) il tipo d’inchiostrazione a pennello molto sottile ed elegante. Per il resto penso che ognuno debba esprimere col suo disegno la cultura del suo mondo, non quella di un paese che nemmeno conosce…
Dei prodotti orientali più che lo stile grafico amo ed ho cercato di apprendere principalmente la capacità di creare storie ad ampio respiro, strutturate per durare nel tempo e ricche di personaggi con complesse personalità. Caratteristiche che alla fine non sono certo esclusiva della cultura giapponese, ma semplicemente rispecchiano il livello di un prodotto che non aspira ad essere solo intrattenimento da toilette.
CFAPAZ: Che aspettative avete con Gaki?
MM&MC: Che non finisca con Cacciatori di Vento!
CFAPAZ: Quali sono i vostri prossimi lavori? Intendete proseguire la vostra collaborazione o vi vedremo anche su progetti separati? Anche qui potete scrivere risposte separate.
MM&MC: Stiamo collaborando con la DeAgostini per un progetto non nostro di prossima pubblicazione, abbiamo Big Ben che fermenta come il vino buono in cerca di un editore disposto a pubblicarlo senza annacquarlo, e poi si… c’è Gaki.
Lavoreremo sempre assieme? Penso di si, visto che abbiamo talmente tanti difetti complementari ai pregi dell’altro che ormai il nostro rapporto è questione di soppravivenza lavorativa… diciamo!

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