sabato 3 ottobre 2009

L'ombra di Peter Pan - Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri, Gianluca Costantini

L'ombra di Peter Pan
Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri, Gianluca Costantini
MAR Museo d'arte della città di Ravenna
Via Roma, 13
Dal 10 ottobre al 8 novembre 2009

Dal sito del festival Komikazen:

L’ombra di Peter Pan aleggia giocosa tra i disegnatori che raccontano la realtà senza realismo.
Spesso esiste una sottile ambiguità tra stile realistico, che ha la sua importante storia nella nona arte, e fumetto di realtà, che non sempre sceglie il realismo come chiave di rappresentazione delle storie narrate. Tuttavia l’attraversamento degli specchi rappresentati dalle mani operose dei disegnatori selezionati, mostrano non tanto un’ipotetica fotografia mimetica della realtà, ma una sua rappresentazione che utilizza forme e icone che ci ricordano come nell’infanzia il nostro vedere ci ha svelato molto più di quanto non ci mostri un medium apparentemente “veritiero” come la televisione. Quello che lega i pur diversissimi per stili e sensibilità autori in mostra è proprio questo sguardo stregato dell’infanzia, questo rincorrere l’ombra di quello che non appare e che sempre oggi perduto.

Così il visionario Dave McKean, guru del Photoshop, del taglia incolla straniante e delle visioni inquietanti, nel suo unico libro da lui sceneggiato Cages, pur mantenendo il suo inconfondibile stile di maestro dell’immaginario non realistico, racconta una storia filosofica e reale. McKean presenta al MAR una selezione di tavole originali che non solo mostrano come non si possa parla solo di realismo per questo particolare ambito del fumetto, ma che mostrano ancora una volta che i veri maestri sono sempre avvolti da questa nube contaminante dello sperimentalismo visivo. Oltre a Cages, si potranno ammirare anche tavole di Mr. Punch, scritto da Neil Gaiman, e ispirato al personaggio del teatro di figura popolare inglese.
Oltre al maestro inglese, sarà presente in mostra anche l’americano Peter Kuper: fondatore della storica rivista politicamente embedded World War III, Kuper è un’icona della produzione underground internazionale. Oltre a tenere un workshop al Teatro Rasi, il disegnatore statunitense esporrà gli originali tratti dal suo nuovissimo libro che racconta da testimone le rivolte di Oaxaca in Messico e da The Jungle, adattamento a fumetti del romanzo di Sinclair.
Infine due disegnatori italiani entrambi da anni impegnati nel raccontare storie autobiografiche, politiche o velatamente surreali come Bacilieri e Costantini.
Paolo Bacilieri presenta gli originali della storia dedicata a Maso: un capolavoro del genere in cui lo stile crumbiano tradotto in un personale pastiche svela molto di più della morbosità e degli scheletri nel cassetto del ben pensare nostrano di moltissimi saggi tematici.Il riferimento più comune allo stile di Bacilieri è naturalmente Robert Crumb: ma la formula underground di Bacilieri è tutta made in Italy, acida e nostrana. Nelle sue pieghe, negli oculi cinematografici che si aprono nelle sue tavole, scorre la storia d’Italia: si registrano gli scomparsi illustri (dalla Fallaci a Meneghello); si rinnova la sottocultura che è l’immaginario tentacolare di una generazione difficile; si forgiano, da Pietro Maso a Lapo Elkann, potenti icone della nostra postmodernità, delle sue rovine di plastica.
Infine Gianluca Costantini, che espone per la prima volta le tavole degli ultimi anni nella sua città natale. Sarà in particolare il progetto Sangue in Algeria ad essere presentato al pubblico del festival. Un progetto a metà strada tra fumetto e arte contemporanea, che è stato difatti selezionato al Salon du Dessin di Parigi a marzo 2008. Si tratta di 25 tavole realizzate a partire da foto di riviste di storia illustrata degli anni ’60 dedicate alla guerra di indipendenza algerina. Alle immagini, che segnalano un disegno che si è fatto negli anni sempre più stilizzato e sintetico, è abbinato un testo spesso spaesante, selezionato attraverso il metodo del cut up di Burroughs. Ne viene fuori una lettura e una rappresentazione di un pezzo di storia del Mediterraneo, ma soprattutto un’intensa ed evocativa riflessione visiva sul significato della violenza sulle nostre vite.

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